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Un weekend a Firenze – Ristoranti senza glutine

Buongiorno a tutti, in questa bellissima giornata di sole milanese volevo raccontarvi del mio weekend a Firenze del mese scorso. Ho alloggiato in una casa bellissima, a Santo Spirito, dietro praticamente a Palazzo Pitti, trovata su airnb, questo è il link della casa. Per questa volta non avevamo dei piani stabiliti, sapevo solo che volevo rivedere gli Uffizi con le mostre annesse e farmi una passeggiata senza un programma stabilito. Ma in realtà cos’ho fatto a Firenze per tre giorni? HO MANGIATO, tantissimo, forse troppo. Ma i fiorentini oltre a offrirti sempre da bere, hanno porzioni assurde e continuano a portarti cibi ai quali non puoi assolutamente dire di no. Ammetto che è una delle cucine tradizionali italiane più buone, a mio giudizio.

 

Ho ovviamente fatto una lista dei ristoranti da provare, quelli senza glutine hanno il simbolo GF in fondo alla descrizione:

  • LA GRATELLA. Non so neanche da dove iniziare, so solo che mi sono slogata la caviglia uscendo dal locale ed ero talmente piena che non riuscivo neanche a parlare. Personale di sala favoloso. Cosa abbiamo mangiato? Mi vergogno anche a scriverlo: antipasti con salumi tipici del casentino, pappardelle al cinghiale per me e per Abi la ribollita. Poi sei a Firenze vuoi un gareggiare con il tuo vicino di tavolo su chi mangerà più fiorentina? Ecco il mio fidanzato è riuscito a mangiarsi una bistecca grande quanto il tavolo, io ne avrò mangiata un terzo con contorno di patate arrosto. Avevo gli occhi a cuore, e comunque abbiamo vinto noi.  Ho solo una foto per farvi capire lo stato d’animo della cena. GF
  • QUINOA. La sera dopo avevo bisogno di depurarmi e volevo provare questo posto. Tutto il menù è senza glutine, la location è veramente bellissima e abbiamo anche mangiato molto bene. “Il menù coniuga i sapori della tradizione e quelli della cucina orientale per offrire piatti dai sapori decisi”, io consiglio il riso vialone con zucca e amaretti e come antipasto la papa rellena che è una patata ripiena di funghi porcini e formaggi. GF
  • MERCATO CENTRALE DI FIRENZE. Aperto tutti i giorni, potete pranzare e comprare prodotti tipici, dovete saper scegliere, perché oltre ai produttori locali ci sono banchetti acchiappa turisti che non vendono cose realmente toscane. GF
  • LA BUCHETTA. Piatti toscani tra scaffali di vino e tappi. Qui finalmente sono riuscita a mangiare i Pici, ovviamente una rivisitazione senza glutine, ma hanno sempre pasta fresca gluten free. Varamente ottimi. GF
  • L’ANTICO TRIPPAIO. Panini con la porchetta e il lampredotto e trippa alla fiorentina serviti in un piccolo chiosco in piazza dei Cimatori.
  • STARBENE Firenze. Una Bakery dove potete fare colazione e pranzare, totalmente senza glutine. GF
  • RISTORANTE HOSTARIA IL DESCO. A pochi passi dal Ponte Vecchio, conduzione famigliare e piatti tipici toscani. GF

Più o meno la passeggiata è stata questa. Siamo partiti da Piazza del Duomo, piena zeppa di turisti giapponesi che si facevano selfie tra cavalli e palazzi. Poi siamo arrivati a Piazza della Signoria, siamo entrati alla Galleria degli Uffizi (il giorno prima avevamo prenotato i biglietti, per evitare la lunga coda), la visita è durata più o meno due ore e mezza. Da qui siamo arrivati al Ponte Vecchio. Sosta a casa, poi palazzo Pitti con il giardino di Boboli e infine Santo Spirito. 

Due settimane in viaggio a Cuba: aspettatevi l’inaspettato!

Ormai sono tornata da più di tre settimane dal mio ultimo viaggio: quest’anno infatti abbiamo deciso di trascorrere le vacanze estive girando per Cuba. L’unica necessità che nell’organizzazione ci siamo prefissati di tenere in considerazione era la mia voglia di fare almeno 4 giorni al mare, e che mare! Per il resto è stata una vacanza molto movimentata e non solo per i diversi spostamenti, fatti per lo più con autobus e taxi collettivi ma anche per le esperienze stesse che abbiamo fatto nelle diverse città. ll programma di viaggio è stato il seguente: Havana per 3 giorni, Cayo Largo per 4 giorni, Havana per una notte,  Vinales per due giorni, Trinidad per tre come base, per poi spostarci con una gita giornaliera a Santa Clara e una notte all’Havana. Se avessimo avuto la possibilità di rimanere di più probabilmente saremmo arrivati fino a Santiago, ma con solo due settimane non era fattibile.

Ma partiamo dall’organizzazione pre partenza. Ovviamente avete bisogno del visto turistico, e se state organizzando il viaggio da soli vi basterà andare al consolato cubano della vostra città, sennò se siete di Milano, vi consiglio l’agenzia Cuba Point. Ve lo fanno al momento e il costo è uguale, mi sembra intorno ai 30 euro. Per quanto riguarda i soldi e i pagamenti a Cuba, non è così semplice ovviamente. Loro hanno due monete ma voi utilizzerete soltanto i Cuc. Ovviamente non potete pagare con la carta di credito ma solo con il contante, quindi o partite già con soldi liquidi oppure potete prelevare sul posto nelle banche cubane, fate attenzione perché le uniche carte ammesse sono le carte di credito con circuito Visa e non sono invece ammessi bancomat, carte circuito Maestro e il circuito Mastercard alle volte ha problemi. Piccolo consiglio: scaricatevi dall’Italia l’app per il telefono MAPS.ME, così avrete a disposizione le mappe offline e le indicazioni stradali (un grazie al mio fidanzato che ha trovato da bravo nerd questa app).  Detto questo tenete ben presente questa considerazione: i cubani sono un popolo che vive molto alla giornata, l’organizzazione è ai minimi termini e quindi la gestione della “parte turistica” rispecchia esattamente il loro modo di vivere. Perché vi dico questo? Perché quando vi scambierete email per cercare di capire la disponibilità della casa e informazioni varie ed eventuali, il tutto sarà molto vago con delle tempistiche di risposta abbastanza lunghe (anche settimane) e vi farà rimanere con l’ansia del: ma avranno capito? Ma avremo veramente una sistemazione arrivati là? Tutto questo accentuato dal fatto che hanno internet limitato, in quasi nessuna casa c’è il wifi e ancora adesso l’unica possibilità per usufruire di questo è comprando una tessera a ore (Electa) e recarsi in determinati posti della città, come piazze o parchi. Per ovviare a questa cosa potete anche comprare solo il biglietto dell’aereo e decidere tutto arrivati a Cuba, l’organizzazione sul posto non è complicata, in quanto appena arrivate e capiscono che siete turisti si avvicineranno per proporvi case, giri in auto e qualsiasi altra cosa turistica voi vogliate.

Ma dove alloggiare a Cuba?

Se siete delle persone che amano la comodità, ma soprattutto hanno un budget illimitato allora vi dico andate negli hotel, ma se invece volete vivere la vera Cuba e risparmiare almeno sugli alloggi e siete delle persone che si adattano facilmente scegliete la Casa Particular. Noi alcune le abbiamo scelte, dopo ore di ricerche da questo sito e altre semplicemente per consigli di amici che c’erano già stati e una direttamente dalla Lonely Planet. Condividerete la casa con loro, potrete scegliere se farvi preparare la colazione direttamente da loro e solitamente il costo è intorno ai 30 cuc a notte.

Come spostarsi da una città all’altra?

Ci sono tre opzioni: Taxi collettivo, cioè un taxi che condividerete con altri turisti (per l’organizzazione chiedete direttamente alla vostra casa particular) autubus oppure taxi privato con il taxista che vi farà da guida turistica. Noi abbiamo optato per le prime due. Prenotate le tratte con l’autobus quanto prima e vi direi anche di farlo prima di prenotare le case, i posti sono ridotti e molti turisti li utilizzano. La linea si chiama VIAZUL, abbastanza comodi e dotati di aria condizionata. Ricordatevi sempre di arrivare 60 minuti prima della partenza dell’autobus, dovete fare una sorta di check-in e le tempistiche cubane sono abbastanza lunghe e non fate come la sottoscritta di sbagliare mese nella prenotazione, grossa risata, abbiamo rischiato di non partire, ma ci hanno trovato due posti ugualmente. Ci aspettavamo un servizio pessimo da quanto avevamo letto su internet e nei vari blog, in realtà non abbiamo avuto problemi di orari o di bus cancellati, forse solo fortuna.

Iniziamo il nostro viaggio dall’Havana: suddivisa in tre zone Havana Veja, Vedado e Havana centro. Io vi consiglio di soggiornare nell’Havana vecchia, tutto quello che c’è da visitare si trova qui e in più alla sera potrete andare nei diversi locali a ballare la salsa, bere daiquiri come se non ci fosse un domani e vedere realmente Cuba. Questa è stata la nostra casa, Casa Amistad, ho adorato i proprietari Yadira, Lazzaro e la loro piccola bimba, estremamente gentili ma soprattutto simpatici. Se devo essere sincera è stata la casa dove meglio ci siamo trovati in tutta Cuba, pulita, zona perfetta e colazione leggermente più variegata rispetto alle altre (la questione cibo la affrontiamo dopo).

Cosa vedere\fare all’Havana?

  • Plaza de la catedral de la Habana veja

  • Castello del Morro/ cerimonia del canonazo

  • El Capitolio

  • Museo de la revolucion
  • Plaza de la revolucion

  • Plaza de San Francisco

  • Gran teatro de la Habana
  • Passeggiare sul Malecòn al tramonto

  • Prendere l’Habana bus tour, per intenderci il bus rosso che trovate in quasi tutte le capitali europee, ma credetemi qui ne vale veramente la pena, il giro dura 4 ore e raggiungete posti che da soli non è possibile visitare (per la distanza).

  • Andare a bere daiquiri al Floridita dove lo hanno creato, se riuscite meglio alla sera.

  • Andare all’Havana social club dove suonano i Buena Vista Social Club. Ci saranno ballerini di salsa e musicisti che vi faranno passare una serata indimenticabile.

“Decadente e magnifica, povera ma dignitosa, entusiasmante e allo stesso tempo frustrante, con un fascino incredibile”. Brendan Sainsbury meglio non poteva descrivere Cuba, ma in particolare l’Havana. Sono le stesse sensazioni che ho avuto io scoprendola: piena di contraddizioni, che spesso di spiazzano, con un popolo estremamente gioviale e amichevole, orgogliosi del loro modo di vivere e di quello che sono riusciti a guadagnarsi con sacrificio e soprattutto grazie alla rivoluzione. Dall’Havana ci siamo poi spostati a Cayo Largo del Sur. Per questa tratta ci siamo affidati ad un’agenzia, questa, in quanto costava meno prendere il pacchetto volo+albergo, piuttosto che le due cose singolarmente. Partite dal presupposto che questa è un’isola esclusivamente turistica, non c’è popolazione locale, ma troverete solo resort all-inclusive. Il male del turismo, lo so bene. Ma essendo l’unica opzione e volendo vedere il mare più bello, abbiamo deciso così, infatti le aspettative sulla bellezza sono soddisfatte a pieno, a parte il resort che personalmente non riesco a sopportare. Abbiamo alloggiato in questo, la spiaggia del resort è bella, ma ovviamente fate le escursioni quotidianamente e andate a Cayo Sirena e Cayo Paradiso, io appena arrivata avevo i lucciconi per la bellezza.

Finiti i nostri giorni di riposo siamo ritornati con l’aereo all’Havana per poi prendere l’autobus per Vinales (regione del Pinar del Rio), considerata il paradiso ecologico per eccellenza di Cuba, patrimonio dell’Unesco, caratterizzata dai famosi mogotes, bizzarre e gigantesche montagne calcaree disseminate in un territorio per il resto piatto e verdeggiante. A parte la casa in cui abbiamo soggiornato in cui non ci siamo trovati particolarmente bene (formiche e cibo), sono stati 3 giorni tra natura ed escursioni a cavallo tra piantagioni di tabacco e caffè. Anche qui per prenotare le varie escursioni affidatevi alla vostra casa particular, oppure sulla Lonely Planet ci sono diversi riferimenti. Fate il giro del parco a cavallo, non a piedi, troppo lungo il percorso e soprattutto vi serve una guida che vi mostri la strada e le varie piantagioni. Non serve essere abili nell’equitazione, i cavalli sono molto mansueti e coccoloni, abituati ormai ai turisti. Andate a vedere assolutamente il percorso di fabbricazione del sigari fatti dai campesinos e alla fine provateli.

Finiti i tre giorni andiamo a Trinidad, anche questa considerata patrimonio dell’Unesco. Alloggiate presso la Casa Munoz da Julio e Rosa. Ha una casa meravigliosa, molto moderna e lui è un personaggio veramente particolare, è un fotografo con un amore infinito per gli animali (in particolare i cavalli, si dice che sussurri ai cavalli). Prenotate quanto prima, perché essendo sulla Lonely Planet, ed essendo una delle case più belle ha molte prenotazioni.

Cosa vedere a Trinidad?

  1. Plaza Major e i suoi magnifici esempi di arte coloniale come il palazzo che ospita il Museo di Storia, la chiesa della Santissima Trinità, il Museo Romantico, la Chiesa e il Convento di San Francesco.
  2. Valley de los Ingenios. All’interno della via che collega Trinidad al capoluogo Sancti Spiritus, si trova una valle che era famosa per ospitare una serie di zuccherifici (gli ingenios) risalenti al XIX secolo, che furono in larga parte distrutti dalle ottocentesche guerre di indipendenza e che furono la ragione per la quale la produzione dello zucchero fu spostata a Matanzas.
  3. Torre di Iznaga. Risalente al XIX secolo, si trova all’interno della Valle de los Ingenios ed era utilizzata dai sorveglianti, per controllare gli schiavi  durante il loro lavoro nei campi e prevenire eventuali fughe. Oggi è possibile salire fino in cima per godere di una bella vista panoramica.

Per raggiungere gli ultimi due punti vi consiglio di noleggiare uno scooter per la giornata intera, e girarveli da soli. Noi abbiamo fatto così e ci siamo divertiti tantissimo e siamo riusciti a visitare tutto, sennò potete accodarvi ai tour organizzati con i bus.

Abbiamo deciso poi di fare una visita in giornata a Santa Clara dove c’è il mausoleo del Che e la seconda università più grande di Cuba. La  Città è passata alla storia per essere teatro dell’ultima battaglia tra l’esercito di Batista e la terza colonna di ribelli comandati da Ernesto Che Guevara.

Il nostro viaggio si è concluso poi con una notte all’Havana.

Considerazioni finali su Cuba. Rimane l’ultimo paese ufficialmente socialista dell’emisfero occidentale,  tra dominazioni, guerre e rivoluzioni ha una storia alle spalle pazzesca e tutto questo lo puoi vedere girandola. Hanno un patrimonio culturale immenso che deve essere salvaguardato in qualche modo, sono un popolo fiero di quello che hanno e ancor più fieri di quello che invece sono riusciti a lasciarsi dietro. Colori, musica e danza veramente sono parte di questo popolo, alle volte mi sono trovata in difficoltà perché lì c’è poco, poco di tutto e a volte scegliere non è possibile ma devi accontentarti e per te che arrivi da una realtà completamente opposta non è semplice. Sono state settimane intense, rilassanti per niente, ma con zaino in spalle e tanta curiosità. Detto questo mi raccomando: no ghiaccio, per quanto possibile, sì fermenti lattici e bottiglie sigillate. Grande risata. Da celiaca non è stato semplice, non conoscono questa tipologia di allergia e quindi non capiscono le tue necessità. Fate conto che comunque mangerete solo pollo, riso e pesce e fagioli. La loro cucina non è molto varia, ma piano piano stanno cercando di migliorare per quanto possibile, perché gli alimenti sono ancora pochi e con poca distribuzione.

Cosa ne pensate? Ci siete mai stati?

 I love New York. Always have, always will! – Seconda parte

Ormai è passata una settimana dal mio ritorno e ho ufficialmente la nostalgia. Io amo New York alla follia, se mi dicessero ok domani vieni trasferita là, in un secondo farei valigia, prenderei Nino (il mio cagnolino) e trascinerei Abi con me. Città grande, iper stimolante, mille cose da vedere e da fare, ma quello che più ho amato e che continuo a ripetere come un disco rotto a chiunque mi faccia domande sul mio viaggio è il desiderio di poter avere qui, in Italia, la stessa libertà di espressione che hanno lì.

Oggi è la classica giornata partita male, in cui sfoglio le foto per tirarmi un pochino su di morale, in cui mi ripeto constantemente se quello che ho ora, dove vivo, cosa faccio sia abbastanza per me, considerazioni che solitamente mi arrivano quando torno da un posto che mi è rimasto nel cuore: vedasi Londra nel lontano 2008. La città grande per me è espressione di nuove possibilità, nuovi orizzonti, nuove sfide e New York si avvicina molto al mio modo d’essere: libera. Forse ho semplicemente la crisi di chi si avvicina ai 30 e deve comunque fare i primi conti, di quello che ha fatto, di quello che le manca, ma veramente non trovo una soluzione alle mille domande che mi ronzano in testa. Le mie amiche ormai prendono questi miei “salti mentali” come un must have di Giulia, che ogni tot anni saltano fuori e le fanno ribaltare tutto, ho sempre questo bisogno di scoprire cose nuove. C’è chi mi giustifica dicendo che essendo gemelli non posso aspettarmi di essere in modo diverso e c’è chi invece mi fa notare che non mi manca nulla e la devo smettere di fare la bambina viziata e di volere il giochino nuovo, a cui io rispondo prontamente di essere giovane e di doverle fare adesso queste cose, cadendo veramente nel banale e negli stereotipi più comuni che possano esistere. Penso di essere una persona piena di punti di domanda e di essere fatta di poche certezze, ma se c’è una cosa che ho imparato sul mio carattere in questi anni, è che non sempre il volersi migliorare e l’avere sogni sempre nuovi sia una cosa negativa, alla fine questa mia curiosità, oltre ad alcune batoste, mi ha fatto conoscere persone nuove, mondi nuovi che ancora adesso mi porto dietro. Alle volte Milano mi sta stretta, ma secondo me dipende moltissimo dalla mentalità che abbiamo qui. Ora, non voglio cadere nelle frasi fatte e non voglio neanche sputare nel piatto in cui mangio, io amo Milano, ma alle volte vorrei che facessimo tutti un passo in più, forse (e mi ci metto anche io) siamo rimasti indietro e non siamo alla pari con quello che ormai è diventato il mondo, la realtà. Va bene tenere le proprie abitudini e le proprie tradizioni, ma secondo me questo stato mentale ci sta impedendo di vedere l’altro e di vedere cosa realmente sta accadendo. New York è stata una specie di lente d’ingrandimento su queste cose appena elencate, è vero anche che il viaggio di per sé ti porta a scontrarti con  scenari diversi dal tuo quotidiano, positivi o negativi, facendoti riflettere e raggiungere un’apertura mentale che fa veramente bene allo spirito, ma questa città ancor di più. Non capisco neanche io da cosa derivi questa sensazione che provavo girando la città, interagendo con gente del posto, forse sarà la varietà di persone, sarà il fatto che ognuno può veramente esprimere se stesso come meglio crede, senza essere giudicato, senza dover dar conto a nessuno. Sei libero, libero di vivere la tua vita, interagendo con persone diverse da te che ti arricchiscono e ti fanno conoscere il bello della diversità. Per spiegarvi in poche parole l’effetto che questa grande città ha sulle persone che ci vivono e non, un giorno mentre ero in metropolitana ho ascoltato una discussione tra due ragazze newyorkesi e una frase di una di queste mi ha colpita in modo particolare: I love New York. Always have, always will. Ed è così. Cosa ne pensate? Cosa vi ha lasciato New York? Oltre a 0 euro sul conto… e giusto per rimanere in tema e per toglierci dalla pesantezza di questa introduzione, passiamo alla promessa che ho fatto nel post precedente, cioè raccogliere un po’ di luoghi in cui fare dello “shopping” selvaggio, cioè una personale lista dei negozi in cui ho trovato cose carine per regali o semplicemente per la sottoscritta.

  • Glossier. Per chi non conoscesse questo marchio, si occupa di skincare e make up. Io lo amo follemente ma in Italia non è reperibile, per adesso solo America e Puertorico (?). Lo showroom potete trovarlo a questo indirizzo: 123 Lafayette St, New York, NY 10013, Stati Uniti.

  • oo35mm. Vuoi delle maschere che ti fanno sembrare un gatto? Negozio di cosmesi orientale, nel pieno centro di Chinatown. Hanno anche il marchio The Ordinary. Indirizzo:81 Mott St, New York, NY 10013, Stati Uniti.

  • Greenwich Letterpress.  Biglietti, stampe, insomma tutta la cartoleria del mondo potete trovarla qui! C’è veramente da perdere la testa! 15 Christopher St, New York, NY 10014, Stati Uniti

  • Rough Trade NYC Vinili a non finire! Fanno anche dei concerti, ci starete dentro minimo due ore!64 N 9th St, Brooklyn, NY 11249, Stati Uniti

  • Broadway Market. 483 Broadway, New York, NY 10013, Stati Uniti. Mercatino in cui espongono artisti indipendenti, troverete dai gioielli, ai vestiti, accessori, quadri, di tutto e un po’. Veramente carino!

  • Mansur Gavriel NyC shop. Anche se non volete acquistare andate solo a vedere il negozio, minimal e tutto rosa.134 Wooster Street, New York, NY 10012, Stati Uniti

  • Urban Outfitters. Ce ne sono sparsi per il mondo, ma a New York troverete quelli più grandi. Io ho fatto grandi spese 😀 anche perché avevano già i saldi!
  • Sephora. Sono enormi! Hanno marche che qui in Italia non abbiamo, con dei commessi assurdi. Solo occhi a cuoricino!
  • Memories of New York. Per ricordi e souvenir andate qui, tra tutti è quello che ha cose più originali e meno costose! 206 5th Ave, New York, NY 10010, Stati Uniti

Passiamo poi ai vintage, Soho e Brooklyn ne sono piene e ovviamente sono entrata a sbirciare. Alcuni li seguivo già su Instagram, altri invece sono stati delle scoperte ad esempio:

Una settimana a New York – Prima parte

Quest’anno per il mio compleanno mi sono fatta un regalo gigante, dato che non amo festeggiarlo (sono proprio il grinch del compleanno) ho deciso di partire proprio l’11 Giugno con destinazione: New York. Abbiamo volato con Airberlin con scalo a Dusseldorf, Germania. Avendo preso i biglietti circa 7 mesi prima, siamo riusciti a trovarli ad un prezzo abbastanza decente, intorno ai 370 euro. Diciamo che rispetto a qualche anno fa, si riesce ad andare in America acquistando biglietti abbastanza abbordabili.

La casa in cui abbiamo alloggiato è questa: prenotata con booking.com ed era pure in offerta. La posizione è ottima, siete a Manhattan, sulla 31esima strada, avete praticamente dietro l’angolo Empire State Building, a cinque minuti la Broadway e altrettanti 5 minuti a piedi le fermate della metro. La consiglio veramente, è piccola ma ha tutto, persino una cucina.

Prima di partire vi consiglio di farvi un planning delle cose da fare, New York è immensa, camminerete almeno 20 km al giorno e ci sono tantissime cose da vedere. Oltre a fare l’ESTA online, almeno un mese prima, vi consiglio di fare il New York City Pass, così eviterete le code infinite per i biglietti nelle varie attrazioni e risparmierete qualcosa. Costa intorno ai 120 dollari e avete compreso: la visita all’Empire State Building, il museo di storia naturale (quello di Una notte al museo per intenderci), il MET (MetropolitanMuseum of Art), poi potete scegliere tra Top of the Rock Observation Deck o il Guggenheim, la Statua della libertà ed Ellis Island o le crociere “Circle line” (consiglio la prima) la visita al Memoriale e al museo dell’11 settembre. Ricordatevi che il MOMA è gratuito il venerdì pomeriggio dalle 16! Andate prima perché c’è veramente una lunga coda, scorrevole, ma c’è.

Io mi sono organizzata così:

11 Giugno: MIDTOWN. Siamo arrivati intorno alle 15 a New York e abbiamo fatto check-in nell’appartamento. Ovviamente avevamo un po’ di stanchezza per il viaggio, ma era pur sempre il giorno del mio compleanno! Quindi abbiamo girato il nostro quartiere e alla sera siamo andati a mangiare in un ristorante che avevo già prenotato settimane prima: Miss Lily’s.

12 Giugno: UPPER EAST . Abbiamo visitato l’Empire State Building e siamo arrivati fino a Times Square. Tappa a Central Park per riposarci, poi Guggenheim e Met. Alla sera avevamo un concerto di Feist alla Town Hall. Io devo dire che avevo dei seri problemi a rimanere sveglia (maledetto jet-lag) ma bellissimo concerto, forse troppo lungo per i miei gusti. Andate assolutamente al BRYANT PARK, è il mio posto preferito di New York, prendete la lunch box da Whole Foods e andate a pranzare sulle panchine, vi troverete immersi nel verde e circondati da grattacieli con musica jazz in sottofondo, è meraviglioso.

13 Giugno: LOWER MANHATTAN + FINANCIAL DISTRICT. La mattinata è iniziata presto perché avevamo trovato su internet un posto che rivendeva a metà prezzo i biglietti per gli spettacoli teatrali sulla broadway, quindi sotto al caldo siamo andati a fare la fila, con scarso successo, dato che i biglietti costavano comunque 180 dollari. Io volevo assolutamente vedere War Paint, il musical su due icone del make-up Helena Rubinstein ed Elizabeth Arden. Abbiamo comunque visto tutta la zona: il One World Trade center,  anche noto come la Freedom Tower, il Memoriale dell’11 settembre e il Museo ovviamente. Nel primo pomeriggio abbiamo preso il traghetto per vedere la statua della Libertà ed Ellis Island.

14 Giugno: SOHO, CHINATOWN, EAST VILLAGE E LOWER EAST SIDE. Qui c’è da camminare parecchio, ma ne vale veramente la pena, io ovviamente sono impazzita a Soho, ci sono tantissimi negozi di abbigliamento, oltre alle grandi case di moda, trovate dei piccoli negozietti con dei prezzi medio alti ma che hanno veramente delle cose super carine. Ovviamente dopo vi metterò la mia personale lista di negozi e ristoranti in cui dovete assolutamente andare.

15 Giugno: CHELSEA CON IL CHELSEA MARKET + GREENWICH. Pranzate al Market, ne vale veramente la pena e passeggiate lungo la High Line, è un parco costruito sopra una ex ferrovia ed è sopraelevato. A Greenwich trovate molti negozietti vintage, ma soprattutto la casa di Carrie Bradshow di Sex and the City al numero 64 di Perry Street  e quella di Friends! Foto di rito ovviamente in entrambi i posti.

16 Giugno: MIDTOWN+UPPER WEST SIDE. Chrysler+Grand central terminal+Public Library+Rockefeller center. Siamo riandati poi a Central Park, poi al Museo di storia Naturale e al Moma. In quest’ultimo la visita durerà almeno tre ore. Prendetevi quindi il pomeriggio.

17 Giugno BROOKLYN E WILLIAMSBURG. Nonostante la pioggia fortissima, ci siamo divertiti molto, è pieno di locali, rooftop e potete vedere Manhattan da un’altra prospettiva. Bellissimo. Qui avrete bisogno di una giornata intera (Brooklyn Bridge Park e passeggiare per il quartiere) ma soprattutto rimanete la sera.

Ma arriviamo alla lista dei ristoranti in cui DOVETE andare. Ovviamente sono TUTTI ristoranti con opzioni Glutenfree. In America la celiachia è conosciuta ma c’è un piccolo problema, mangiare senza glutine è diventato di moda quindi pensano che basti avere del pane o pasta senza glutine e la soluzione è fatta, diciamo che il problema della contaminazione  è ancora abbastanza sconosciuto. Ma imponetevi! Non scherzo.

Ecco qui la lista dei ristoranti, ovviamente hanno tutti opzioni glutenfree tranne Dough e Katz’s.

  • Untamed sandwiches: miglior sandwich di New York! 43 W 39th St, New York, NY 10018, Stati Uniti
  • The counter burger: 7 Times Square (41st & Broadway) New York NY 10036
  • Ruby Tuesday: 585 7th Ave, New York, NY 10036, Stati Uniti
  • Crisp: 110 W 40th St, New York, NY 10018, Stati Uniti
  • Maoz vegetarian: 38 Union Square East (Between 16th and 17th St)New York, NY 10003
  • Erin mckennas bakery tutta la bakery è senza glutine, io occhi a cuore! 248 Broome St New York City, NY 10002
  • Baked by melissa per cupcake senza glutine in versione minion. Fashion District 526 7th Avenue, New York, NY 10018 between 38th & 39th
  • Bloom’s Deli 350 Lexington Ave, New York, NY 10016, Stati Uniti
  • Koi Restaurant è caro ma per una serata carina e romantica ci sta. 40 W 40th St, New York, NY 10018, Stati Uniti
  • Whole foods
  • Friedmans  Il mio preferito per il brunch o per una colazione in stile Americano. 132 W 31st St, New York, NY 10001, Stati Uniti

  • Shake shack Classico fast food americano per un hambuger veloce. Madison Ave & E.23rd St, New York, NY 10010, Stati Uniti
  • By Chloe Io qui ci sarei andata tutti i giorni a tutte le ore. Veg e gluten free, locale carinissimo con personale super disponibile. 185 Bleecker St, New York, NY 10012, Stati Uniti

  • Tompkins square bagels 165 Avenue A, New York, NY 10009, Stati Uniti
  • Noglu 1266 Madison Ave, New York, NY 10128, Stati Uniti
  • S’mac per mangiare i veri maccheroni and cheese. 345 E 12th St, New York, NY 10003, Stati Uniti

  • Sweet momenti new York per avere cappuccini con disegnati degli animaletti 😀 106 Mott Street New York, NY 10013
  • Nolita cena completamente in rosa!
  • Katz’s delicatessen il vero pastrami e dove hanno girato la famosa scena di Harry ti presento Sally. 205 E Houston St, New York, NY 10002, Stati Uniti

Nella prossima parte parlerò “dell’effetto new York” sulla sottoscritta e una serie di negozi in cui fare shopping.

5 giorni tra Israele e Palestina

Non è stato un viaggio facile, ma credo che entri tra i paesi più belli che fino ad adesso ho visitato.

Mentre ero in aereo per tornare a casa pensavo: non riesco bene a inquadrarli, come popolazione e come Paese, non riesco a definire una loro caratteristica comune, una loro identità. Sono diversi tra loro, ma non solo d’aspetto, sono proprio culturalmente uno l’opposto dell’altro e secondo me è questa la meraviglia di quei luoghi, ci sono delle contrapposizioni che sono talmente tanto visibili che ti spiazzano. Non parlo solo di religioni diverse, qui si va ben oltre, hanno un vissuto, una storia che veramente tocchi con mano. Ammetto che in determinate parti del viaggio ho avuto paura, ci siamo trovati in situazioni anche abbastanza pericolose, che ti fanno sempre però rendere conto che la guerra, la povertà non sono poi così lontane da noi. Sono molto consapevoli di avere “sorry, big big problems here”, parole che più e più volte mi sono sentita dire da gente del posto che abbiamo conosciuto, quasi come se volessero scusarsi, come se volessero farti capire che ci sono delle problematiche che non li fanno vivere con serenità. Forse tutto gira intorno alla parola tolleranza, che etimologicamente vuol dire avere un atteggiamento di rispetto o di indulgenza verso comportamenti, idee o convinzioni altrui, anche se in contrasto con le proprie. Ma ancora una volta in questi paesi si va ben oltre, ci sono faccende politiche e religiose del passato e del presente che rendono difficile l’accettazione, soprattutto nel quotidiano.

L’itinerario che abbiamo deciso di impostare è stato frutto di varie letture di articoli e post sui blog, e di amici che già c’erano stati. Abbiamo ovviamente evitato le zone ad alto rischio, scoprendo con mano che anche quelle che vengono definite “tappe turistiche” si possono a loro volta rivelare “pericolose”.  Sono partita giovedì 2 Febbraio con Abi e siamo atterrati a Tel Aviv, circa 4 ore di viaggio, aspettatevi mille domande dalla polizia aeroportuale per il visto d’entrata. Abbiamo noleggiato una macchina israeliana a Tel Aviv, consapevoli di non poter andare in zone palestinesi con quel mezzo, in quanto l’assicurazione non copriva gli eventuali danni.

Arrivati a Tel Aviv…

Non me la aspettavo assolutamente così, è una città di mare molto giovanile, con tantissimi locali in cui bersi un cocktail o passare una serata a chiacchierare con della musica in sottofondo. Noi abbiamo prenotato con Booking e abbiamo soggiornato in una casa veramente carina, lo stabile è appena stato ristrutturato, si chiama Rena’s house. Per la sera proprio sotto casa c’è un locale  in cui potete bervi qualcosa e fare amicizia con la gente del posto (sono persone molto amichevoli). Se avete a disposizione una giornata intera, dovete assolutamente andare nella vecchia Jaffa, dove c’è uno dei porti più antichi del mondo, sarete circondati da signori che giocano a backgammon prendendo il sole e da centinaia di gatti che aspettano cibo e coccole. Qui trovate anche il più grande mercato della città, il Caramel Market, in cui potete pranzare con le specialità gastronomiche del posto: hummus, falafel e pane artigianale. La  passeggiata del lungomare è perfetta per una piacevole camminata, molto popolare anche per fare jogging. Ci sono tanti ottimi ristoranti, caffè e gelaterie, noi ci siamo fermati allo stabilimento Banana Beach: potete noleggiare tavolino e sedia e bervi qualcosa in spiaggia, o addormentarvi come la sottoscritta.

Per il senza glutine sono veramente molto aggiornati e preparati sull’argomento, unica accortezza, dato che non tutti parlano la lingua inglese e cimentarsi nell’ebraico è una cosa abbastanza impossibile, scaricate dal sito Celiachia Israele la traduzione in cui descrivete le vostre allergie alimentari.

Io ho fatto colazione\pranzato\cenato con molta tranquillità in questi posti:

  • Aroma: è una catena di coffee shop e hanno delle opzioni senza glutine, tra cui il pane e una brioche al cioccolato (molto buona).
  • Hummus Abu Hassan: Piattone di hummus di ceci con delle loro spezie, veramente buono! Solitamente viene accompagnato dalla pita ma essendo celiaca sigh non ho potuto mangiarla.

  • Meshek Barzilay: locale molto bello, vegetariano con le alternative senza glutine segnalate sul menù.

  • Sabich o Johnny’s Falafel: non abbiamo bene capito quale sia il vero nome, ma sono riuscita a mangiare il sabich. Fate conto che la maggior parte dei piatti sono vegetariani, segnalate invece che avete bisogno del senza glutine, ci metterà un pochino di più a prepararvelo e fategli usare posate diverse per la preparazione.

Vi metto anche la mappa di vari posticini che avevo trovato in internet che fanno il senza glutine, non li ho provati direttamente ma dalle varie recensioni che ho letto sembrano essere sicuri.

Da Tel Aviv ci siamo poi spostati a Gerusalemme (con la macchina noleggiata). Abbiamo soggiornato qui e ci siamo trovati molto bene, in centrissimo ed era veramente molto grande l’appartamento.

Descrivere Gerusalemme è quasi impossibile, è una città magica, in ogni angolo c’è qualcosa per cui fermarsi, ci sono luoghi che dovete assolutamente vedere non per forza come luoghi di culto.

Il cuore di Gerusalemme è la Città Vecchia divisa in 4 quartieri: Ebraico, Armeno, Cristiano e Musulmano. Tra le sue mura vi sono i luoghi significativi delle tre maggiori religioni del mondo: il Muro Occidentale, sacro agli Ebrei, la chiesa del Santo Sepolcro, e la Cupola della Roccia sul Tempio del Monte. 
  • Haram el-Sharif o Monte del Tempio- Spianata delle Moschee, in cui si ergono la Cupola della Roccia, una cupola d’oro che rappresenta uno dei primi esempi di architettura islamica, e la Moschea al-Aqsa.

  • Muro del pianto chiamato anche Muro Occidentale o in ebraico Kotel. Fatto costruire da Erode duemila anni fa durante il rinnovamento del Secondo Tempio di Gerusalemme. Chiunque può avvicinarsi e inserire un bigliettino contenente una preghiera tra le fessure delle grosse pietre, l’importante è che uomini e donne vi accedano da lati diversi.

  • La Basilica del Santo Sepolcro. Questo è il sito più sacro alla religione Cristiana e ricorda il luogo in cui Gesù è stato crocifisso e sepolto. La chiesa originale fu costruita dall’Imperatore Costantino nel IV secolo e ampliata dai Crociati nel 1149. E’ la Chiesa delle Chiese in quanto in essa si riuniscono ben sei diversi gruppi cristiani: i Greci ortodossi, i Francescani, gli Armeni, i Siriani, i Copti e gli Etiopi e tutti quanti condividono lo spazio e le rispettive tradizioni. Per arrivarci potete percorrere la via Dolorosa, bellissima da fare: sono le prime 10 tappe che Gesù ha fatto prima di essere crocifisso. Anche se non siete credenti è assolutamente da fare, per le vie piene di negozi\bancarelle e per la varietà di gente che veramente vi lascerà a bocca aperta.

Ma se volete veramente vedere cos’è Gerusalemme dovete o passare dalla Porta di Damasco, una delle sette porte e a mio giudizio la più bella, qui c’è sempre un grande via vai per i numerosi mercati che ci sono, io ne sono rimasta affascinata, è un luogo fuori dal mondo, oppure andare al mercato Mahane Yehuda. Ci sarei stata per ore e ore. Colori, persone, cibo, fantastico!

Ricordatevi sempre dello shabbat per gli ebrei, è la loro festa del riposo, si svolge il sabato ma già dal venerdì alle 14 si ferma il mondo. Non scherzo, spengono le luci, i locali per la maggior parte sono chiusi, ma soprattutto non ci sarà in giro nessuno. Infatti per il pomeriggio di venerdì e la giornata di sabato proprio per questo ci siamo avventurati verso il Mar Morto (Ein Bokek per fare il bagno) Masada e il Monastero di St George (zona palestinese, vicino a Gerico).

Non potete saltare queste tappe: i paesaggi che vedete sul Mar morto non li vedrete da nessun’altra parte, ma soprattutto dovete andare a Masada, è un’antica fortezza situata a 400 metri e se siete coraggiosi potete fare il Sentiero del Serpente a piedi, ma dato che era sotto al sole e già le temperature erano abbastanza alte abbiamo optato per la funivia. Meravigliosa e c’è una vista mozzafiato.

Altra cosa da fare assolutamente a Gerusalemme, i biglietti però dovete acquistarli prima, è “La notte spettacolare”. Lo spettacolo si svolge nella parte del cortile della Cittadella della Torre di Davide, quindi è meglio vestirsi pesanti (ricordo che le sere di Gerusalemme possono essere anche molto fredde). Lo show dura circa 45 minuti e celebra i 4000 anni di storia di Gerusalemme, attraverso suoni, musiche e immagini che vengono proiettate sulle mura della città. Credetemi è emozionante e rimarrete a bocca aperta.

Ecco qui, questo è stato il mio viaggetto, ovviamente non sono dei territori tranquilli, non ho menzionato Betlemme, perché abbiamo avuto una brutta esperienza, ma sono dei luoghi pieni di storia e come dicevo all’inizio del post ci sono molte situazioni irrisolte che potrebbero creare situazioni spiacevoli. I soldati sono tanti e alle volte vi stupirete dalla quantità di esercito che gira. I ragazzi\e hanno la leva obbligatoria, quindi vedrete diciottenni girare tranquillamente per la città con zaino e mitra in mano, ammetto che fino all’ultimo giorno non sono riuscita ad accettare questa cosa e mi sentivo parecchio a disagio. I check point israeliani sono tanti, ma i controlli sui turisti sono abbastanza veloci. Ovviamente se volete andarci siate consapevoli del tipo di viaggio e di posto che state visitando.

Cosa ne pensate? Ci siete già stati?