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5 letture per tenerti compagnia

Eccoci qui, un po’ di tempo è passato, e in questi giorni in cui dobbiamo rimanere a casa ho pensato di ritornare qui a scrivere, raccontare e occuparmi anche un po’ la giornata: pensando a cose leggere, frivole e che fanno bene alla mente. Mentre facevo il mio giro quotidiano su Instagram ho trovato una frase che meglio rappresenta il mio modo di interpretare la lettura in questo particolare momento. “Stiamo vivendo un momento difficile, doloroso per alcuni. Ed è arduo trovare la concentrazione. Esistono i libri, tuttavia. I libri per evadere e dimenticare la pandemia, foss’anche per qualche ora”. Questa frase è stata detta da Olivier Guez, scrittore e giornalista, e mi trova completamente d’accordo. Oggi sono qui per questo, per consigliarvi una serie di titoli che potrebbero interessarvi.

  • QUEL CHE SI VEDE DA QUI di Mariana Leky è un romanzo che tratta temi quali l’amicizia, l’amore, l’amore inconfessato, l’esistenza e la perdita. Tutto si svolge in un paese piccolo, con tutte le dinamiche della comunità provinciale. La protagonista è Louise, cresciuta dalla nonna Selma, che può prevedere la morte. Ogni volta che in sogno le appare un okapi, qualcuno lì intorno muore nel giro di ventiquattr’ore, minuto più minuto meno. Tuttavia, i sogni non rivelano mai chi stia per morire. E come si può immaginare, nel lasso di tempo tra il sogno e il compimento del triste fato tutti vivono in uno stato di agitazione. Ci sono tre eventi che toccano la vita di Louise e che in qualche modo cambiano il corso di questa. Nessuno spoiler ma il romanzo è veramente dolcissimo, profondo, ironico un vero e proprio gioiellino.
  • GITA AL FARO di Virginia Woolf a volte è stato tradotto anche con il titolo Al faro, è un romanzo pubblicato per la prima volta nel 1927. La trama a mio giudizio è secondaria, la cosa più importante di questo libro è la descrizione dei personaggio in chiave psicologica molto approfondita. Diviso in tre parti, ambientato in uno dei posti più belli al mondo: l’isola di Skye. Questo luogo a me ha rapito il cuore, il senso di libertà, di tranquillità di pace dei sensi che mi ha dato è stato infinito. Ancora adesso a distanza di anni ricordo le sensazioni. Ma tornando al libro tutto gira intorno alla famiglia Ramsey e alle loro vacanze estive. Il vero quesito al quale Virginia Woolf vuole cercare di dare una risposta in questo libro è: Come possiamo sopravvivere all’amarezza della vita? 

  • STORIA DELLA NOSTRA SCOMPARSA di Jing-Jing Lee. Siamo nel 1942, i Giapponesi invadono Singapore e c’è Wang Di, una ragazzina di 16 anni appena compiuti. L’unico modo per tenere al sicuro le donne in quel periodo storico è farle sposare il prima possibile oppure travestirle da uomini. Questo però non succede alla protagonista, che viene invece portata via con la forza dai militari e condotta insieme ad altre coetanee nelle comfort house, dove vengono ridotte a schiave sessuali per il “benessere” dei soldati. Per tutto il libro si prova un sentimento di rabbia, tristezza, angoscia, e ci si pone continuamente la domanda: quanto è alto il costo della sopravvivenza? Nella seconda parte sono passati sessant’anni Wang Di ormai è anziana e incontra un ragazzino Kevin. Qualcosa li accomuna, qualcosa di molto doloroso a cui finalmente entrambe riescono a dare una voce. 
  • CIRCE di Madeline Miller. Il romanzo si apre con la nascita di Circe alla corte di Elios, suo padre, dove la maga vive fino al giorno del suo esilio. Circe cerca sempre il modo di assecondare i voleri familiari, di attirare attenzione dai genitori, fallendo quasi sempre. Scopre però di avere dei grandi poteri e per questo motivo viene considerata un mostro e mandata in esilio sull’isola di Eea. Non so voi ma io sono sempre stata appassionata di mitologia e questo romanzo mi è piaciuto tantissimo, così tanto che in questi giorni sto leggendo sempre dell’autrice il suo primo romanzo: Canzone di Achille. I personaggi all’interno del libro sono gli stessi della classica mitologia greca. Tra questi spiccano Dedalo, l’ideatore del labirinto dove è rinchiuso il Minotauro, e Odisseo, protagonista del poema Omerico. La Miller descrive perfettamente l’evoluzione di Circe, la conoscenza di se stessa e dei suoi poteri. Durante il suo esilio incontra diverse figure maschili: alcune positive alcune molto negative.  
  • DUE di Irène Nèmirovsky. L’autrice la conosciamo per Suite francese, recuperatelo e armatevi di molti fazzoletti. La storia di Due si dipana nell’arco di tempo che va dal 1920 al 1933. Inizia quando Antoine e Marianne si conoscono a una cena di amici comuni nella sera di Pasqua. La storia viene vissuta in modo diverso dai due protagonisti tanto che decidono di prendere strade diverse. Dopo dieci anni, varie storie, personaggi che si susseguono i due si rincontrano e si sposano. Ma il sentimento fra i due non è più quello di prima e iniziano a intraprendere relazioni extra coniugali. Durante tutto il libro le vere domande alle quali i protagonisti cercano di dare risposta è: Come avveniva, nell’unione coniugale, il passaggio dall’amore all’amicizia? Quando si cessava di tormentarsi l’un l’altro per volersi finalmente bene? Ecco leggetelo. 

 

 

I miei podcast preferiti – Girlpower edition

Chi mi conosce lo sa, sono una consumatrice seriale di podcast, li ascolto sempre, in metro, in casa, per addormentarmi e sono sempre alla ricerca di nuove puntate da ascoltare. Ne ascolto talmente tanti che posso addirittura permettermi (grande risata) di dividerli per categoria. Oggi parleremo della categoria che mi sta estremamente a cuore e fonte di ispirazione per la sottoscritta: Girl power. Come vedrete sono tutte ragazze che trattano argomenti vari, intervistando, facendo riflessioni, cercando punti d’incontro.

Lei è una Lifestyle blogger canadese ma vive a Londra, “This season, it’s all about women. From makeup to identity, tattoos to strength, Estée talks to fascinating individuals from different walks of life as they share their personal stories in a celebration of all things female.”

La descrizione che ha fatto del suo podcast rispecchia perfettamente la sua personalità. La puntata che più ho apprezzato è “Identity” non vi spoilero nulla, ma io in più parti della chiacchierata mi sono emozionata tantissimo. 

  • HOW TO CURATE YOUR LIFE. La creatrice è Lizzie Evans, nonché proprietaria di Smug negozio meraviglioso a Londra, se non ci siete andati dovete assolutamente rimediare. Lizzie ha ovviamente un blog, appena rimesso a nuovo e oltre ad avere uno store fisico potete acquistare tutti i suoi oggetti anche online, qui.  Lizzie fa interviste a imprenditori, focalizzando l’attenzione sulla difficoltà del lavoro in proprio, sulle spinte motivazionali, sul bilanciare la propria carriera con il proprio percorso di crescita personale. La mia preferita? Ovviamente l’intervista che è stata fatta a Charlotte Jacklin di Betty magazine, che finalmente e con mia estrema gioia ha ricominciato a scrivere, dopo un periodo di pausa (un motivo bellissimo della sua interruzione, ha avuto la sua prima bimba June).

  • LET’S DISCUSS. Le creatrici sono due ragazze che si occupano di lifestyle, Ella e Monica. Carriera, mondo beauty, il mondo della moda sono alcuni degli argomenti trattati, intervistando diversi personaggi dl web e del settore. La mia puntata preferita (ascoltata per ben due volte) è quella con Penny Foster, Senior Social media Manager di Birchbox UK. Parla del suo ruolo all’interno del mondo Beauty, delle difficoltà e delle strategie che ha dovuto mettere in atto per affrontare nei migliori dei modi questa nuova sfida. Molto interessante. Hanno anche creato un forum per discutere, confrontarsi, creando una vera e propria rete di conoscenze. “We would love to hear your thoughts on any episodes of Let’s Discuss! Feel free to drop us a line anytime, we love to receive mail!”

  • AT HOME WITH. Probabilmente due delle mie blogger preferite, forse dovrei farvi un post su tutto quello che seguo, chi seguo e perchè. Sto parlando di Lily Pebbles e Anna di The Anna edit. Londinesi (anche se Anna si è trasferita da poco a Brighton), lifestyle blogger, famose anche per i loro video su youtube. Insieme hanno creato questo podcast fantastico. Sono molto simpatiche, hanno scelto diversi personaggi, li hanno intervistati, ma soprattutto sono andate a casa di questi. Solitamente la combo è: casa fantastica e personaggio più o meno famoso. Hanno parlato di design d’interni, il ruolo della donna nell’ambito lavorativo, cosa significa lavorare online, come ci si organizza la giornata e gli impegni lavorativi e tanto altro. La mia puntata preferita? Ovviamente quella con Lisa Eldrige, per chi non la conoscesse è una nasce come make up artist, è la direttrice creativa della linea make up di Lancome, è di una bellezza disarmante e penso una delle donne più chic che io abbia mai visto. Ha una casa fanstatica, con gatti da copertina e il suo ufficio è pieno di fotografie di attrici del passato dalle quali lei si ispira. Si capisce che la adoro? UFFA.

  • WOMAN OF THE HOUR. Potevo non mettere il podcast della mia adorata Lena Dunham? Tratta l’amore, le relazioni, l’amicizia, l’accettazione del proprio corpo, le donne nella musica, nel cinema, parla di gatti, insomma tutti gli argomenti che volete. La conoscete tutti veri? Tutti avete guardato il telefilm Girls? Non devo venirvi a prendere a casa?Riassunto veloce: scrittrice, sceneggiatrice, femminista, poi che altro dire? Irriverente, spesso fuori luogo, spiritosa, insomma una di noi.  Nel caso però potete rimediare leggendo il suo libro e spulciando il suo sito internet in collaborazione con Jenny. Tornando al nostro podcast, la mia puntata preferita è quella che tratta la fede e la spiritualità, in chiave leggermente diversa.

  • #GIRLBOSS. Ultimo ma non per importanza il podcast di Sophia Amoruso. Ok la serie tv ha fatto schifo, ma il libro è una bomba e lei pure.“On each episode of the podcast, Sophia interviews boundary-pushing women who’ve made their mark—eschewing polite conversation and extracting solid advice from the lessons they’ve learned along the way.Expect hilarious co-hosts and vulnerable, honest conversations about redefining “success” that you won’t hear anywhere else. Conversations that humanize the known, champion the unknown, and laugh a little at the absurdity of life.”  Poteva lei non intervistare donne con le palle? Donne che si sono costruite da sole, con la propria forza una carriera pazzesca? Il mio episodio preferito è ovviamente quello in cui intervista quella pazza di Leandra Medine, fondatrice di Man Repeller, che se dovessero chiedermi, domani stesso, molla tutto e vai a lavorare per lei non ci penserei due volte.

FINITO! Avete altri podcast da consigliare? Ho un’altra lista che riguarda il genere thriller, giallo e una lista pure per lo yoga e la mente. Insomma tutti quelli che volete! Per ascoltare i podcast che vi ho messo vi basterà cliccare sul nome del podcast stesso. Potete sentirli su spotify, direttamente sul loro sito oppure scaricandoli se avete un dispositivo apple direttamente dall’icona podcast. Le mie spiegazioni tecnologiche fanno invidia a Salvatore Aranzulla, tanta stima per lui, penso che la sua spiegazione di come fare le foto dello schermo mac, sia il mio sito più cliccato durante la giornata, e la vecchiaia!

Ultima cosa, l’immagine della copertina è della bravissima Libby Vander Ploeg, sbirciate i suoi lavori. 

Special Guest: HypFi – Le canzoni tristi per persone felici da ascoltare a Giugno

Eccoci qui con il nostro appuntamento mensile con Hypfi- canzoni tristi per persone felici. Abi ha raccolto tutte le nuove uscite del mese di Maggio per poter avere una playlist che vi accompagnerà in piscina, a lavoro, in metro, insomma dappertutto! Devo dire che per questa volta c’è anche qualche pezzo leggermente più “movimentato”.

Ma facciamoci raccontare direttamente da lui cosa c’è dietro queste canzoni. Ovviamente trovate la playlist completa su spotify e sul suo sito, io ho scelto fra tutte le dieci che più mi piacciono e c’è anche uno dei miei gruppi preferiti, vediamo se indovinate quale!

Questo mese tra le canzoni scelte da Giulia (ah si, da questo punto in poi ci siamo scambiati la penna e sto scrivendo io, cioè come mi chiama lei, Abi), ci sono ben 5 pezzi italiani. Devo dire che da buon anzianotto, vivo con un po’ di fastidio tutta la nuova scena dell’indie pop nostrano, ma questa volta alcuni pezzi sono davvero notevoli.E’ il caso ad esempio della prima canzone, cioè Corsica di Liede, un cantante torinese il cui vero nome è Francesco Roccati. Scommetto che il ritornello non vi uscirà più dalla testa, e non posso che essere d’accordo con il suo testo “E poi è vero in spiaggia mi annoio / C’è poco da fare”.

Ci spostiamo poi negli Stati Uniti, dove troviamo Walter Martin con It’s A Dream (Night Version). Lui è un cantautore, per anni musicista dei The Walkmen, che fa un pezzo alla Sufjan Stevens in cui ricorda tutte le persone che sono state importanti nella sua vita, comprese le molte ormai defunte.

Perfume Genius invece è uno dei nomi più noti della scena indie americana, e il suo ritorno era attesissimo. Ancora una volta gioca con la sensualità, e lo fa sia nel balletto del video, che nel testo di Die 4 You, in cui paragona l’asfissia come gioco erotico al donarese stessi a un’altra persona, quasi fino alla morte.

Se posso provare a indovinare il gruppo tra i preferiti di Giulia, sono i The National, che anticipano il nuovo album che uscirà a settembre con The System Only Dreams in Total Darkness. Ormai da 15 anni, il gruppo di Matt Berninger è uno degli emblemi dell’indie rock americano, e questa ne è l’ennesima conferma.

Le successive due canzoni sono in qualche modo legate alla serie tv del momento, per non dire degli ultimi 30 anni: Twin Peaks. Proprio così infatti si chiama il primo singolo di Dieci, nuovo progetto di Roberto Grosso Sategna che prova a conquistare una ragazza invitandola a una notte di binge watching.

I Chromatics, invece, con la loro Shadow, appaiono direttamente nel secondo episodio della serie, cantando nel mitico Bang Bang Bar la loro languida canzone synthpop.

Lana del Ray è probabilmente il volto più conosciuto di questa lista, e per il nuovo singolo Lust for Life torna a collaborare con The Weeknd: Lana è come al solito molto malinconica, ma in questa canzone finisce per riconoscere quanto sia bella la vita e quanto valga la pena viverla.

Le ultime tre canzoni sono di tre interessanti band italiane. I Kaufman sono di Brescia e con Robert Smith raccontano una storia d’amore con la colonna sonora dei Cure,  I giocattoli vengono invece da Palermo e la loro Il ragno è una filastrocca romantica e malinconica che fa scorrere almeno una lacrimuccia. Infine gli Ofeliadorme sono di Bologna e sono uno dei pochi gruppi italiani che si affacciano a generi come il dream pop e lo shoegaze: Visions è uno dei loro pezzi più rock all’interno di un album tra i migliori di questo 2017.

Grazie Abi! Vi rimando anche al post del mese scorso  e potete trovare Hypfi  anche su facebook e instagram!

 

6 ristoranti vegetariani e glutenfree a Milano

Complice il fatto che sono a dieta stretta e ho deciso di ridurre notevolmente il consumo di carne, in queste ultime settimane ho provato esclusivamente ristoranti vegetariani\vegani\glutenfree a Milano. Io stessa era un pochino prevenuta, pensavo di alzarmi dal tavolo e di avere ancora fame, ma non è così! Ho trovato delle alternative veramente squisite e ricche, io stessa ho cercato a casa di riprodurre alcuni piatti.

Ma partiamo subito con il nuovo arrivato: Soul Green

Lo trovate in piazza Principessa Clotilde, a pochi passi dalla metro Repubblica. Cucinano interamente senza glutine, con ingredienti naturali, organici e di alta qualità. Il loro menù è composto da bowls, che sono piatti unici completi e bilanciati: saziano alla grande, anzi forse per la sottoscritta sono anche esagerati. In alternativa potete trovare insalate con all’interno qualsiasi tipo di ingredienti, con associazioni di sapori che mai avreste pensato, in più c’è una ricca scelta di burger, anche qui fatti con qualsiasi tipo di legume, spezie, verdura.

L’acqua è gratuita e in più potete accompagnare il pasto con un juice, ne hanno davvero tantissimi, io ho preso quello con la barbabietola e ne ero entusiasta. Mi è piaciuto tantissimo il locale, pieno di piante e fiori,  il personale è molto cortese, i prezzi sono medio alti, ricordatevi di prenotare. Come direbbe il mio ragazzo è molto Giuliesco come posto 😀

Passiamo poi a un ristorante che è completamente l’opposto di quello appena presentato: Alhambra Ristoveg.

Posto molto spartano, buffet con possibilità di take-away, cucina etnica rivista in chiave veg. Per me è in assoluto il migliore, super colorato, con mille primi, mille secondi cucinati da questi ragazzi sempre con il sorriso stampato in faccia. C’è la possibilità di cenare o pranzare lì, ma consiglio veramente di prenotare, è sempre sempre pieno di gente. Io quando non so che mangiare per cena o sono pigra, passo dentro e mi prendo da portare a casa un piattone di verdure (detto così è veramente riduttivo, dovete provarlo). Si trova in via San Gregorio 17, tra Porta Venezia e Corso Buenos Aires. Per il senza glutine chiedete ai ragazzi, vi indicheranno cosa potete prendere, praticamente tutto a parte il seitan che per noi celiaci è la morte.

Mantra raw vegan. Qui si va sull’estremo.

Vegano, crudista e pure gluten free. Direte “e che cacchio mangio”? Si mangia! Loro offrono sia la colazione, il pranzo e la cena. Hanno “paste” alternative, potete trovare spaghetti di zucchine, ravioli di zucca (buonissimi) paste di carote, utilizzano veramente qualsiasi tipo di verdura e frutta e combinano piatti e ingredienti che neanche immaginate. Potete anche acquistare i cracker e una granola alternativa che è stata la mia merenda per tutta settimana scorsa. Il servizio è da migliorare, nel senso che si sono dimenticati le ordinazioni e abbiamo aspettato un pochino prima di avere i piatti. Il locale è veramente molto bello e voglio assolutamente la carta da parati con tutti gli avocado e le verdure. Lo trovate in via Panfilo Castaldi (fermata Porta Venezia, una traversa di Viale Tunisia). Prezzo medio alto.

Passiamo ad un altro posto del cuore: Arcobaleno vegetariano. Non so neanche come potervelo descrivere, è stata una serata in cui i due proprietari ci hanno coccolato.

Eravamo da soli (la zona non è molto trafficata durante la settimana, soprattutto la sera) quindi si sono interamente dedicati a noi, facendoci sentire a casa. Ci hanno spiegato la loro cucina, il loro modo di mischiare gli ingredienti e di scoprirne di nuovi. Organizzano molto spesso serate a tema, ad esempio meno di un mese fa hanno fatto una serata interamente dedicata allo yoga e all’alimentazione, invitano professionisti per trattare tematiche importanti associate all’alimentazione, al veg e molto spesso al gluten free. Lo trovate in viale Enrico Martini 9, Corvetto.

Pezzo gigante di torta che ovviamente ho solo assaggiato (causa dieta), ma era buonissima! Fatta con grano saraceno, perché sapevano che arrivava una celiaca a cena 😀

La Vecchia latteria. In pieno centro, in via dell’Unione è una piccola traversa di Via Torino.

Mi ci hanno portato le mie amiche per una pausa pranzo veloce. Conta una cinquantina di posti e oltre ad esserci Nina, la cagnolona che vi accoglie all’ingresso, è un posto che sa molto di vecchia Milano. Cucina una signora che gira anche fra i tavoli chiedendovi se gradite e se volete anche il bis. La specialità sono questi misti forno, che vi danno la possibilità di assaggiare un po’ tutti i primi e i secondi presenti nel menù, dato però che io ero in pausa lavoro e sono a dieta, la prima volta ho optato per delle uova con formaggio e spinaci e la seconda volta per un riso alla menta e formaggio veramente ma veramente buono. Le altre mi confermano la bontà del misto forno (anche il mio ragazzo che ho trascinato la settimana scorsa).

 

Per ultimo ma non meno importante il Govinda. Leggermente diverso dagli altri, nasce come centro culturale Hare Krishna, infatti mentre pranzate c’è la musica in sottofondo e le signore che vi accolgono sono vestite con gli abiti tipici. La loro filosofia del cibo si basa sul vegetarianismo spirituale e i chakra, infatti vi verrà portato un vassoio con 7 pietanze (7 come i chakra), per i celiaci sono 6.

“Egli usava la sua eccezionale abilità culinaria per preparare pietanze squisite destinate al piacere di Krishna e dei giovani che visitavano il tempio. Gustando questo cibo santificato (in sanscrito prasada o ‘misericordia di Dio’), essi rimasero ancora più attratti al bhakti-yoga, la scienza della devozione a Krishna”.

Per poter pranzare da loro, abbiamo dovuto fare una tessera per l’associazione con il costo di 5 euro, ma sinceramente non mi è pesata la cosa, perché avendo questa tessera abbiamo diritto a presenziare a diverse conferenze ed eventi che tengono in tutta Milano. In più la signora molto gentile, vedendomi particolarmente interessata allo yoga e all’alimentazione, mi ha regalato due libri con queste due tematiche. Il riso al radicchio era veramente buonissimo e l’acqua che vi viene portata è aromatizzata e potete anche scegliere una tisana depurativa alla fine del pasto. Io un’ora per sceglierla… ce ne sono tantissime! Lo trovate in Via Valpetrosa, tra Cordusio e Missori.

Yoshitomo Nara – Artista contemporaneo giapponese

Yoshitomo Nara è un artista giapponese conosciuto per i suoi disegni\ceramiche\sculture in cui ritrae bambini o animali, allo stesso tempo sinistri ma dolci con enormi occhi. Le sue opere esplorano tantissimi temi come l’isolamento, la solitudine e la ribellione. E’ salito alla ribalta durante il movimento della Pop art degli anni Novanta in Giappone, vive e lavora a Tokyo, ma tutti i suoi lavori sono stati esposti in diverse parti del mondo.

Per quelli nati negli anni 90 e fan accaniti di MTV vi ricorderete che spessissimo passava il video Banana chips delle Shonen Knife, trio giapponese rock. La copertina del loro album era appunto stata disegnata da Yoshitomo.

 

    

Vi metto i disegni che più mi piacciono e come mi è stato gentilmente detto potrei essere tranquillamente io una di queste bambine…

 

Qui potete trovare il libro con tutte le sue opere e qui invece se volete fare dei piccoli quadretti in casa con le sue postcards.