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Viaggiare in tutto il mondo essendo celiaci? Si può!

La domanda che mi viene fatta più spesso dalle persone che incontro è: e come fai a viaggiare? In effetti qualche anno fa vivevo la celiachia come un grosso problema a livello sociale. Dato che soprattutto in Italia la maggior parte della nostra vita sociale ruota intorno a cene, aperitivi, colazioni e brunch, capite bene che il dover sempre dire di no o comunque fare quella che non ordina nulla a parte una bibita mi risultava essere abbastanza complicato. Sono forse una delle prime a cui è stata diagnosticata la celiachia, avevo 12 anni, ero nell’adolescenza, proprio quel periodo in cui non ti piace essere diverso dai tuoi coetanei, anzi vorresti solo omologarti a loro e fare tutto in simbiosi con loro, unito a questo il mio carattere: timida, con ansia da “oddio sono al centro dell’attenzione” e insicurezza…connubio perfetto!

Ma cos’è la celiachia?

Viene classificata con malattia autoimmune dell’intestino tenue. Ho sempre odiato la parola malattia, ma mai come adesso preferisco differenziarmi dalle intolleranze che quotidianamente le persone dicono di avere. Solitamente bisogna essere degli individui geneticamente predisposti o come la sottoscritta essere solo sfortunata dato che nessuno dei miei parenti è risultato positivo ai test.

A cosa siamo allergici?

A tutto! Scherzo ovviamente, siamo allergici alla proteina del glutine che è contenuta in diversi cereali quali: grano, orzo, farro e segale. Molti pensano che togliendo pasta pane e derivati il problema sia risolto, invece no, la proteina del glutine è in tantissimi altri alimenti dai piatti pronti, ai salumi e ai formaggi. Diciamo che noi celiaci dobbiamo essere veramente molto bravi a destreggiarci sulla lista degli ingredienti presenti nei vari alimenti.

Quali sintomi avevo?

TUTTI! La mia santa dottoressa sempre santa, specializzata in celiachia e in gastroenterologia appena mi ha visto sapeva già la diagnosi. Ero estremamente magra, non assorbivo nulla di quello che mangiavo, avevo sempre dolori addominali, tanto da non riuscire a stare in piedi, passavo giorni e giorni a letto, senza forza (anche a causa dell’anemia). Avevo tutti i sintomi di una vera e propria intossicazione ma a livello cronico.

Dopo la diagnosi?

Non è una cosa grave, ma credetemi nel quotidiano si fa sentire. La tua alimentazione deve cambiare completamente, devi inserire nuovi prodotti con la spiga sbarrata (simbolo che testimonia il glutenfree) devi imparare a cucinare e a trovare delle alternative ma soprattutto imparare a conoscerti, a conoscere il cibo e farci pace. Dopo aver fatto tutto questo, dovete educare le persone che vi circondano, io sono stata molto fortunata, genitori, fidanzato e nonni possono farvi a voce una lista di prodotti completamente senza glutine. Ricordo ancora mia nonna quando tornata da scuola per l’ansia da briciola mi girava la tovaglia al contrario (si sa mai che il nonno ha sbriciolato il pane cit.). C’è chi a casa ha stoviglie separate, io no, tanto finisce tutto in lavastoviglie e viene completamente disinfettato, l’unica accortezza che ho è di avere uno scaffale della credenza solo per me.

Ma andiamo al nodo centrale di questo articolo, come faccio quando viaggio?

Ho delle routine ben precise da seguire, sennò vado in ansia e penso al peggio.

  1. Innanzitutto io mi faccio sempre un’assicurazione sanitaria soprattutto per i paesi fuori dall’Europa, portandomi con me tesserino sanitario, la lista delle cose a cui sono allergica (la celiachia non è l’unica mia allergia) e una ricetta del medico scritta in italiano e inglese in cui viene detto che sono celiaca e che nella mia valigia trasporto prodotti senza glutine per la mia dieta. Questo lo faccio nel caso in aeroporto mi fermino il bagaglio per il controllo.
  2. Mi porto sempre dei medicinali che so essere fondamentali nel caso assuma glutine o abbia sintomi strani.
  3. Mi porto alcuni prodotti senza glutine, dividendoli un po’ tra bagaglio a mano e bagaglio in stiva. Lo faccio perché alle volte il bagaglio non arriva in aeroporto con te e per evitare di non averli, ma soprattutto per stare tranquilla, preferisco fare così. I prodotti che mi porto sono sempre: crackers, pasta, fette biscottate per la colazione e qualche dolcetto. In più un contenitore nel caso dovessi trasportarmi il cibo durante la giornata.
  4. Aggiunto a tutte queste accortezze quando prenoto per i miei viaggi, nell’alloggio, controllo sempre se è presente la cucina con stoviglie, è una caratteristica che non può mai mancare.
  5. Nell’organizzazione quotidiana del viaggio inserisco sempre  ristoranti\tavole calde che hanno il menù senza glutine, e che ho trovato facendo varie ricerche in internet.

Ovviamente esistono gli incidenti di percorso, non tutti conoscono questa problematica e non tutti sanno cucinare tenendolo in considerazione. Qui dovete intervenire voi, dovete far capire al ristoratore che è necessario seguire le vostre direttive e se non è presente nel menù l’opzione senza glutine, optare per quello più neutro: carne alla griglia e verdure, specificando sempre no PANE! Non sapete quanti piatti ho spedito indietro. Un accortezza che ho sviluppato è chiedere costantemente, ogni volta che vi portano il piatto, conferma del fatto che sia senza glutine. Imparate o scrivetevi come si dice senza glutine nella lingua del paese in cui andate e soprattutto fatevi un giro nei supermercati locali, a parte che è una routine che io e il mio ragazzo abbiamo perché lo troviamo divertente ma poi potrete rimanere sorpresi e trovare alternative glutenfree del posto. Sono perfettamente a conoscenza del fatto che non sia facile, perché devi sempre pensare prima al pranzo\cena e far sempre la guasta feste obbligando tra virgolette le persone a scegliere determinati ristoranti, ma non è colpa tua e in questi casi un po’ di amor proprio dovete tirarlo fuori. So perfettamente anche che la situazione è migliorata, prima acquistavo i prodotti solo in farmacia, ora in tutti i supermercati potete trovarli. Non è facile ma non è neanche ingestibile, dovete solo trovare come in tutte le cose il giusto compromesso e le vostre routine personali.