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 I love New York. Always have, always will! – Seconda parte

Ormai è passata una settimana dal mio ritorno e ho ufficialmente la nostalgia. Io amo New York alla follia, se mi dicessero ok domani vieni trasferita là, in un secondo farei valigia, prenderei Nino (il mio cagnolino) e trascinerei Abi con me. Città grande, iper stimolante, mille cose da vedere e da fare, ma quello che più ho amato e che continuo a ripetere come un disco rotto a chiunque mi faccia domande sul mio viaggio è il desiderio di poter avere qui, in Italia, la stessa libertà di espressione che hanno lì.

Oggi è la classica giornata partita male, in cui sfoglio le foto per tirarmi un pochino su di morale, in cui mi ripeto constantemente se quello che ho ora, dove vivo, cosa faccio sia abbastanza per me, considerazioni che solitamente mi arrivano quando torno da un posto che mi è rimasto nel cuore: vedasi Londra nel lontano 2008. La città grande per me è espressione di nuove possibilità, nuovi orizzonti, nuove sfide e New York si avvicina molto al mio modo d’essere: libera. Forse ho semplicemente la crisi di chi si avvicina ai 30 e deve comunque fare i primi conti, di quello che ha fatto, di quello che le manca, ma veramente non trovo una soluzione alle mille domande che mi ronzano in testa. Le mie amiche ormai prendono questi miei “salti mentali” come un must have di Giulia, che ogni tot anni saltano fuori e le fanno ribaltare tutto, ho sempre questo bisogno di scoprire cose nuove. C’è chi mi giustifica dicendo che essendo gemelli non posso aspettarmi di essere in modo diverso e c’è chi invece mi fa notare che non mi manca nulla e la devo smettere di fare la bambina viziata e di volere il giochino nuovo, a cui io rispondo prontamente di essere giovane e di doverle fare adesso queste cose, cadendo veramente nel banale e negli stereotipi più comuni che possano esistere. Penso di essere una persona piena di punti di domanda e di essere fatta di poche certezze, ma se c’è una cosa che ho imparato sul mio carattere in questi anni, è che non sempre il volersi migliorare e l’avere sogni sempre nuovi sia una cosa negativa, alla fine questa mia curiosità, oltre ad alcune batoste, mi ha fatto conoscere persone nuove, mondi nuovi che ancora adesso mi porto dietro. Alle volte Milano mi sta stretta, ma secondo me dipende moltissimo dalla mentalità che abbiamo qui. Ora, non voglio cadere nelle frasi fatte e non voglio neanche sputare nel piatto in cui mangio, io amo Milano, ma alle volte vorrei che facessimo tutti un passo in più, forse (e mi ci metto anche io) siamo rimasti indietro e non siamo alla pari con quello che ormai è diventato il mondo, la realtà. Va bene tenere le proprie abitudini e le proprie tradizioni, ma secondo me questo stato mentale ci sta impedendo di vedere l’altro e di vedere cosa realmente sta accadendo. New York è stata una specie di lente d’ingrandimento su queste cose appena elencate, è vero anche che il viaggio di per sé ti porta a scontrarti con  scenari diversi dal tuo quotidiano, positivi o negativi, facendoti riflettere e raggiungere un’apertura mentale che fa veramente bene allo spirito, ma questa città ancor di più. Non capisco neanche io da cosa derivi questa sensazione che provavo girando la città, interagendo con gente del posto, forse sarà la varietà di persone, sarà il fatto che ognuno può veramente esprimere se stesso come meglio crede, senza essere giudicato, senza dover dar conto a nessuno. Sei libero, libero di vivere la tua vita, interagendo con persone diverse da te che ti arricchiscono e ti fanno conoscere il bello della diversità. Per spiegarvi in poche parole l’effetto che questa grande città ha sulle persone che ci vivono e non, un giorno mentre ero in metropolitana ho ascoltato una discussione tra due ragazze newyorkesi e una frase di una di queste mi ha colpita in modo particolare: I love New York. Always have, always will. Ed è così. Cosa ne pensate? Cosa vi ha lasciato New York? Oltre a 0 euro sul conto… e giusto per rimanere in tema e per toglierci dalla pesantezza di questa introduzione, passiamo alla promessa che ho fatto nel post precedente, cioè raccogliere un po’ di luoghi in cui fare dello “shopping” selvaggio, cioè una personale lista dei negozi in cui ho trovato cose carine per regali o semplicemente per la sottoscritta.

  • Glossier. Per chi non conoscesse questo marchio, si occupa di skincare e make up. Io lo amo follemente ma in Italia non è reperibile, per adesso solo America e Puertorico (?). Lo showroom potete trovarlo a questo indirizzo: 123 Lafayette St, New York, NY 10013, Stati Uniti.

  • oo35mm. Vuoi delle maschere che ti fanno sembrare un gatto? Negozio di cosmesi orientale, nel pieno centro di Chinatown. Hanno anche il marchio The Ordinary. Indirizzo:81 Mott St, New York, NY 10013, Stati Uniti.

  • Greenwich Letterpress.  Biglietti, stampe, insomma tutta la cartoleria del mondo potete trovarla qui! C’è veramente da perdere la testa! 15 Christopher St, New York, NY 10014, Stati Uniti

  • Rough Trade NYC Vinili a non finire! Fanno anche dei concerti, ci starete dentro minimo due ore!64 N 9th St, Brooklyn, NY 11249, Stati Uniti

  • Broadway Market. 483 Broadway, New York, NY 10013, Stati Uniti. Mercatino in cui espongono artisti indipendenti, troverete dai gioielli, ai vestiti, accessori, quadri, di tutto e un po’. Veramente carino!

  • Mansur Gavriel NyC shop. Anche se non volete acquistare andate solo a vedere il negozio, minimal e tutto rosa.134 Wooster Street, New York, NY 10012, Stati Uniti

  • Urban Outfitters. Ce ne sono sparsi per il mondo, ma a New York troverete quelli più grandi. Io ho fatto grandi spese 😀 anche perché avevano già i saldi!
  • Sephora. Sono enormi! Hanno marche che qui in Italia non abbiamo, con dei commessi assurdi. Solo occhi a cuoricino!
  • Memories of New York. Per ricordi e souvenir andate qui, tra tutti è quello che ha cose più originali e meno costose! 206 5th Ave, New York, NY 10010, Stati Uniti

Passiamo poi ai vintage, Soho e Brooklyn ne sono piene e ovviamente sono entrata a sbirciare. Alcuni li seguivo già su Instagram, altri invece sono stati delle scoperte ad esempio: