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5 giorni tra Israele e Palestina

Non è stato un viaggio facile, ma credo che entri tra i paesi più belli che fino ad adesso ho visitato.

Mentre ero in aereo per tornare a casa pensavo: non riesco bene a inquadrarli, come popolazione e come Paese, non riesco a definire una loro caratteristica comune, una loro identità. Sono diversi tra loro, ma non solo d’aspetto, sono proprio culturalmente uno l’opposto dell’altro e secondo me è questa la meraviglia di quei luoghi, ci sono delle contrapposizioni che sono talmente tanto visibili che ti spiazzano. Non parlo solo di religioni diverse, qui si va ben oltre, hanno un vissuto, una storia che veramente tocchi con mano. Ammetto che in determinate parti del viaggio ho avuto paura, ci siamo trovati in situazioni anche abbastanza pericolose, che ti fanno sempre però rendere conto che la guerra, la povertà non sono poi così lontane da noi. Sono molto consapevoli di avere “sorry, big big problems here”, parole che più e più volte mi sono sentita dire da gente del posto che abbiamo conosciuto, quasi come se volessero scusarsi, come se volessero farti capire che ci sono delle problematiche che non li fanno vivere con serenità. Forse tutto gira intorno alla parola tolleranza, che etimologicamente vuol dire avere un atteggiamento di rispetto o di indulgenza verso comportamenti, idee o convinzioni altrui, anche se in contrasto con le proprie. Ma ancora una volta in questi paesi si va ben oltre, ci sono faccende politiche e religiose del passato e del presente che rendono difficile l’accettazione, soprattutto nel quotidiano.

L’itinerario che abbiamo deciso di impostare è stato frutto di varie letture di articoli e post sui blog, e di amici che già c’erano stati. Abbiamo ovviamente evitato le zone ad alto rischio, scoprendo con mano che anche quelle che vengono definite “tappe turistiche” si possono a loro volta rivelare “pericolose”.  Sono partita giovedì 2 Febbraio con Abi e siamo atterrati a Tel Aviv, circa 4 ore di viaggio, aspettatevi mille domande dalla polizia aeroportuale per il visto d’entrata. Abbiamo noleggiato una macchina israeliana a Tel Aviv, consapevoli di non poter andare in zone palestinesi con quel mezzo, in quanto l’assicurazione non copriva gli eventuali danni.

Arrivati a Tel Aviv…

Non me la aspettavo assolutamente così, è una città di mare molto giovanile, con tantissimi locali in cui bersi un cocktail o passare una serata a chiacchierare con della musica in sottofondo. Noi abbiamo prenotato con Booking e abbiamo soggiornato in una casa veramente carina, lo stabile è appena stato ristrutturato, si chiama Rena’s house. Per la sera proprio sotto casa c’è un locale  in cui potete bervi qualcosa e fare amicizia con la gente del posto (sono persone molto amichevoli). Se avete a disposizione una giornata intera, dovete assolutamente andare nella vecchia Jaffa, dove c’è uno dei porti più antichi del mondo, sarete circondati da signori che giocano a backgammon prendendo il sole e da centinaia di gatti che aspettano cibo e coccole. Qui trovate anche il più grande mercato della città, il Caramel Market, in cui potete pranzare con le specialità gastronomiche del posto: hummus, falafel e pane artigianale. La  passeggiata del lungomare è perfetta per una piacevole camminata, molto popolare anche per fare jogging. Ci sono tanti ottimi ristoranti, caffè e gelaterie, noi ci siamo fermati allo stabilimento Banana Beach: potete noleggiare tavolino e sedia e bervi qualcosa in spiaggia, o addormentarvi come la sottoscritta.

Per il senza glutine sono veramente molto aggiornati e preparati sull’argomento, unica accortezza, dato che non tutti parlano la lingua inglese e cimentarsi nell’ebraico è una cosa abbastanza impossibile, scaricate dal sito Celiachia Israele la traduzione in cui descrivete le vostre allergie alimentari.

Io ho fatto colazione\pranzato\cenato con molta tranquillità in questi posti:

  • Aroma: è una catena di coffee shop e hanno delle opzioni senza glutine, tra cui il pane e una brioche al cioccolato (molto buona).
  • Hummus Abu Hassan: Piattone di hummus di ceci con delle loro spezie, veramente buono! Solitamente viene accompagnato dalla pita ma essendo celiaca sigh non ho potuto mangiarla.

  • Meshek Barzilay: locale molto bello, vegetariano con le alternative senza glutine segnalate sul menù.

  • Sabich o Johnny’s Falafel: non abbiamo bene capito quale sia il vero nome, ma sono riuscita a mangiare il sabich. Fate conto che la maggior parte dei piatti sono vegetariani, segnalate invece che avete bisogno del senza glutine, ci metterà un pochino di più a prepararvelo e fategli usare posate diverse per la preparazione.

Vi metto anche la mappa di vari posticini che avevo trovato in internet che fanno il senza glutine, non li ho provati direttamente ma dalle varie recensioni che ho letto sembrano essere sicuri.

Da Tel Aviv ci siamo poi spostati a Gerusalemme (con la macchina noleggiata). Abbiamo soggiornato qui e ci siamo trovati molto bene, in centrissimo ed era veramente molto grande l’appartamento.

Descrivere Gerusalemme è quasi impossibile, è una città magica, in ogni angolo c’è qualcosa per cui fermarsi, ci sono luoghi che dovete assolutamente vedere non per forza come luoghi di culto.

Il cuore di Gerusalemme è la Città Vecchia divisa in 4 quartieri: Ebraico, Armeno, Cristiano e Musulmano. Tra le sue mura vi sono i luoghi significativi delle tre maggiori religioni del mondo: il Muro Occidentale, sacro agli Ebrei, la chiesa del Santo Sepolcro, e la Cupola della Roccia sul Tempio del Monte. 
  • Haram el-Sharif o Monte del Tempio- Spianata delle Moschee, in cui si ergono la Cupola della Roccia, una cupola d’oro che rappresenta uno dei primi esempi di architettura islamica, e la Moschea al-Aqsa.

  • Muro del pianto chiamato anche Muro Occidentale o in ebraico Kotel. Fatto costruire da Erode duemila anni fa durante il rinnovamento del Secondo Tempio di Gerusalemme. Chiunque può avvicinarsi e inserire un bigliettino contenente una preghiera tra le fessure delle grosse pietre, l’importante è che uomini e donne vi accedano da lati diversi.

  • La Basilica del Santo Sepolcro. Questo è il sito più sacro alla religione Cristiana e ricorda il luogo in cui Gesù è stato crocifisso e sepolto. La chiesa originale fu costruita dall’Imperatore Costantino nel IV secolo e ampliata dai Crociati nel 1149. E’ la Chiesa delle Chiese in quanto in essa si riuniscono ben sei diversi gruppi cristiani: i Greci ortodossi, i Francescani, gli Armeni, i Siriani, i Copti e gli Etiopi e tutti quanti condividono lo spazio e le rispettive tradizioni. Per arrivarci potete percorrere la via Dolorosa, bellissima da fare: sono le prime 10 tappe che Gesù ha fatto prima di essere crocifisso. Anche se non siete credenti è assolutamente da fare, per le vie piene di negozi\bancarelle e per la varietà di gente che veramente vi lascerà a bocca aperta.

Ma se volete veramente vedere cos’è Gerusalemme dovete o passare dalla Porta di Damasco, una delle sette porte e a mio giudizio la più bella, qui c’è sempre un grande via vai per i numerosi mercati che ci sono, io ne sono rimasta affascinata, è un luogo fuori dal mondo, oppure andare al mercato Mahane Yehuda. Ci sarei stata per ore e ore. Colori, persone, cibo, fantastico!

Ricordatevi sempre dello shabbat per gli ebrei, è la loro festa del riposo, si svolge il sabato ma già dal venerdì alle 14 si ferma il mondo. Non scherzo, spengono le luci, i locali per la maggior parte sono chiusi, ma soprattutto non ci sarà in giro nessuno. Infatti per il pomeriggio di venerdì e la giornata di sabato proprio per questo ci siamo avventurati verso il Mar Morto (Ein Bokek per fare il bagno) Masada e il Monastero di St George (zona palestinese, vicino a Gerico).

Non potete saltare queste tappe: i paesaggi che vedete sul Mar morto non li vedrete da nessun’altra parte, ma soprattutto dovete andare a Masada, è un’antica fortezza situata a 400 metri e se siete coraggiosi potete fare il Sentiero del Serpente a piedi, ma dato che era sotto al sole e già le temperature erano abbastanza alte abbiamo optato per la funivia. Meravigliosa e c’è una vista mozzafiato.

Altra cosa da fare assolutamente a Gerusalemme, i biglietti però dovete acquistarli prima, è “La notte spettacolare”. Lo spettacolo si svolge nella parte del cortile della Cittadella della Torre di Davide, quindi è meglio vestirsi pesanti (ricordo che le sere di Gerusalemme possono essere anche molto fredde). Lo show dura circa 45 minuti e celebra i 4000 anni di storia di Gerusalemme, attraverso suoni, musiche e immagini che vengono proiettate sulle mura della città. Credetemi è emozionante e rimarrete a bocca aperta.

Ecco qui, questo è stato il mio viaggetto, ovviamente non sono dei territori tranquilli, non ho menzionato Betlemme, perché abbiamo avuto una brutta esperienza, ma sono dei luoghi pieni di storia e come dicevo all’inizio del post ci sono molte situazioni irrisolte che potrebbero creare situazioni spiacevoli. I soldati sono tanti e alle volte vi stupirete dalla quantità di esercito che gira. I ragazzi\e hanno la leva obbligatoria, quindi vedrete diciottenni girare tranquillamente per la città con zaino e mitra in mano, ammetto che fino all’ultimo giorno non sono riuscita ad accettare questa cosa e mi sentivo parecchio a disagio. I check point israeliani sono tanti, ma i controlli sui turisti sono abbastanza veloci. Ovviamente se volete andarci siate consapevoli del tipo di viaggio e di posto che state visitando.

Cosa ne pensate? Ci siete già stati?